La scorsa settimana mi sono imbattuto in un Macbook Pro abbastanza mal ridotto in termini di firmware. Pensavo bastasse un’inizializzazione del disco, ma da lì è iniziato un calvario culminato con l’errore “The Recovery Server Could Not Be Contacted”.

Premessa: era un Macbook Pro del 2018 con chip T2: non sapevo quali orrori nascondesse… ma andiamo per gradi.

Dopo aver effettuato il boot in recovery mode, accedo all’utility disco, inizializzo il disco, esco, tento di reinstallare Sequoia, ma l’installer crasha, nel senso che si chiude senza errori. Ritento, ma insiste.

Riavvio la macchina, convinto che un boot possa sistemare, ma ecco che dopo l’iconica mela, appare una cartella con un bel punto di domanda sopra: il Mac non trova più il disco di avvio.

Poco male, penso, basterà fare un revive con l’utility Apple Configurator, già utilizzata in passato.
La installo sul Mac aziendale, collego il cavo Thunderbolt, avvio il Macbook “morto” in modalità DFU (rimando qui per i dettagli) ed eseguo un Ripristino. L’immagine viene scaricata ed installata nel Mac. Ma al riavvio…

Cartella con il punto di domanda.

Ok, ritento, stavolta da un Mac M1. Come prima.

Tento con un SSD su cui ho installato Sequoia ma ecco la maledizione del T2: le porte USB-C sono blindate per il boot da dischi esterni. Bisogna spegnere l’opzione dal Recovery (di un OS recente però).

Tento il ripristino da Internet, scegliendo di installare Sequoia. Scarica, arrivo all’installer, mi chiede la password dell’utente, la inserisco, Reinizializzo il disco, la procedura procede, ma poi si inceppa come prima.
Riprovo, tentando di disabilitare le restrizioni del chip T2 (me l’ero scordato al passaggio precedente). Mi accoglie un nuovo errore: “Non trovo utenti amministratori”. Probabilmente l’inizializzazione del disco o il nuovo firmware hanno piallato tutto quanto.

A questo punto mi gioco la carta del restore via Internet con il sistema operativo fornito con la macchina: High Sierra.
Scarico l’immagine, Utility Disco zoppica un po’, riesco a reinizializzare, procedo ed eccolo lì: “The Recovery Server Could Not Be Contacted”.

Tento il reset della NVRAM, ma è tutto inutile.

Il panico mi assale: non è che in Apple hanno rimosso l’installer di High Sierra, che in effetti è un po’ datato? Mi tocca andare in Apple Store per un restore a pagamento?

Sto per gettare la spugna, quando mi imbatto in un post di un utente che ha avuto lo stesso errore, e che ha chiesto in giro a sua volta. E’ stato fortunato (e lo sono stato anche io). L’errore è un bug dell’installer, e secondo me è legato anche al fatto che il sistema non rileva nemmeno l’utente amministratore… Ma di questo ne parlo dopo.

Delle varie soluzioni, solo una funziona, e ti spiego come fare se anche tu sei nelle mie stesse condizioni.

  1. Esegui di nuovo l’installer, ed attendi fino alla comparsa dell’errore. Non chiudere la finestra, ma dal menu in alto, scegli Window > Installer Log (magari ti esce in italiano, ma il concetto è quello). Dovrebbe bastare Command+L comunque.
  2. Si apre una finestra: cerca la riga che contiene l’URL dell’immagine dell’installer. Se non la vedi, mantenendo aperto il log, riesegui la procedura del punto 1. Se la vedi, selezionala, e dal menu Edit (o Modifica) scegli Copy (Copia).
  3. Clicca OK sull’errore, e fai chiudere l’installer. Senza riavviare, vai in Utility > Terminal, sempre dal menu in alto.
  4. Dal menu, clicca su Edit (Modifica) e poi Paste (Incolla). Nel terminale vedrai la riga con tutto l’errore. Con il mouse seleziona https://swscan.apple.com/content/catalogs/others/index-10.13-10.12-10.11-10.10-10.9-mountainlion-lion-snowleopard-leopard.merged-1.sucatalog, e premi Command+C (o Edit > Copy)
  5. Elimina tutto quanto con il Backspace, e poi premi Command+V (o Edit > Paste). Vedrai l’URL che inizia con https://.
  6. Cambia https in http.
  7. Modifica il tutto aggiungendo prima e dopo l’URL questi parametri, in maniera da avere una stringa come la seguente:
    nvram IASUCatalogURL=”http://swscan.apple.com/content/catalogs/others/index-10.13-10.12-10.11-10.10-10.9-mountainlion-lion-snowleopard-leopard.merged-1.sucatalog”
  8. Premi Invio. Non serve riavviare.
  9. Chiudi il Terminale
  10. Esegui di nuovo l’installer: questa volta troverà l’immagine ed installerai High Sierra sul Mac.
  11. Una volta installato, avrai di nuovo l’utente Amministratore. Entra in modalità recovery e togli le restrizioni del chip T2. Fai riferimento qui.
  12. Riavvia e dal Mac App Store, cerca MacOs Sequoia ed installalo.
  13. Non tentare di utilizzare Sonoma! C’è un bug e potresti ritrovarti con un errore di spazio disco esaurito, che devasta di nuovo tutto e ti obbliga a ripartire dal punto 1 (ma se sei fortunato l’installer va al primo colpo, senza tutto il fix tramite log).
  14. Nel mio caso Sequoia ha crashato durante le fasi finali con un Kernel Panic, ma al successivo riavvio ce l’ha fatta.

Il Mac più difficile da reinstallare di sempre!

Ma alla fine ce l’ho fatta.

Come ho anticipato, credo che il bug si manifesti nel momento in cui il firmware si corrompe, perchè dopo il crash di Sonoma (che chiaramente ho tentato di installare prima di Sequoia), reinizializzando il disco, o modificando le opzioni di sicurezza del T2, l’utente Admin appena creato con High Sierra veniva comunque riconosciuto. E reinstallando, l’URL veniva accettato senza problemi.

Per completezza, l’articolo di riferimento che ho trovato è questo: